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Guido Manusardi è nato a Chiavenna (SO) il 3 dicembre 1935. Studia pianoforte con Luigia Ceradini a Milano. Inizia fn da giovanissimo a suonare all’estero: si sposta in Svizzera, Germania, Olanda, Danimarca e alla fne in Svezia dove risiede stabilmente per sette anni. È a Stoccolma che Manusardi incontra Red Mitchell col quale stabilisce un legame di profonda amicizia e collaborazione musicale. Nel 1967, in seguito ad un primo rientro in Italia, si trasferisce a Bucarest dove rimarrà per 7 anni, quindi rientra defnitivamente in Italia nel 1974. Nel 1975 il suo album “Live Suite” registrato al “ Lubiana Jazz Festival” vince il primo premio della critica discografca, nel 1977 il suo “Delirium” vince lo stesso premio e Manusardi viene indicato come musicista dell’anno, vincendo la maschera d’argento; viene quindi invitato, primo pianista italiano nella storia, al festival jazz di Montreux.

Manusardi ha suonato e registrato con molti grandi jazzisti: Roy Eldridge, Bobby Hackett, Art Farmer, Don Byas, Dexter Gordon, Al Heath, Slide Hampton, Johnny Griffn, Red Mitchell, Lee Konitz, Jimmy Cobb, Jerry Bergonzi, Victor Lewis, Billy Higgins, Cecil Payne, Shelly Manne, Booker Ervin, Joe Venuti, Curtis Fuller, Kai Winding, Jimmy Owens, Lou Donaldson, Joe Morello, Art Taylor, Hal Singer, Sture Nordin, Björne Alke, Lennart Åberg, Pétur “Island” Östlund, Zbigniew Namysłowski, Niels-Henning Ørsted Pedersen, Eddie Gomez, Marc Johnson, Jan Carlsson, Rune Carlsson, Nicolae Farcas, Johnny Raducanu, Dan MÎndrila, Macky Ganea, Stefan Berindei, Peter Wertheimer, Teodora Enache, Eugen Gondi, Gianni Basso, Gianni Bedori, Gianni Cazzola, Paolo Fresu, Marco Vaggi, Carlo Sola, Oscar Valdambrini, Luigi Bonafede, Tullio de Piscopo, Gianluigi Trovesi, Roberto Gatto, Sergio Fanni, Franco Cerri, Stefano Cerri, Lucio Terzano, Glauco Masetti, Massimo Urbani, Eraldo Volontè, Giancarlo Pillot, Gil Lupini, Giorgio Azzolini, Furio di Castri, Paolino della Porta, Attilio Zanchi, Carlo Milano, Mella Aldo, Piero Leveratto, Claudio Fasoli, Luciano Milanese, Bruno De Filippi, Giancarlo Barigozzi, Giorgio Baiocco, Marco Micheli.

Nel 1997 è direttore artistico del Valtellina Jazz Festival e dal 1999 è direttore artistico di Musica Civica Jazz Workshop e So Jazz.

Il 2000 è un anno importante per Guido Manusardi; viene invitato dal direttore del MOCA – Museo d’arte contemporanea di Los Angeles a suonare con il famosissimo batterista Billy Higgins. Durante la tournèe Manusardi ha suonato con Billy al World Stage – Hot Spot di Hollywood registrando un cd live – Live at the Hot Spot. Guido Manusardi è uno dei pochissimi artisti italiani inclusi dal critico statunitense Leonard Feather nella Jazz Encyclopedia.